ASSEMBLEA NAZIONALE: QUANDO VIRTUALE E' REALE

di Carlotta Benedetti - Inedita e aperta a tutti. L’Assemblea nazionale numero 17 sarà la prima nella storia dell’Azione cattolica in modalità digitale. Ma non solo, per la prima volta vivremo un’intera “settimana assembleare”, dal 25 aprile al 2 maggio prossimi, in cui, anche se a distanza, ci confronteremo, discuteremo, voteremo, lavoreremo sul documento assembleare, in un modo diverso, ma non meno sfidante per l’Ac che vive oggi in questo Paese. Lo faremo attraverso gli strumenti che ci sono diventati familiari in questi mesi e di cui dobbiamo sfruttare al massimo le possibilità, consapevoli che rappresentano, in questo tempo, uno dei pochi modi efficaci per tessere legami e relazioni di bene.

Una decisione difficile

La decisione è stata presa dal Consiglio nazionale che si è riunito alla fine di febbraio, dopo che nel marzo del 2020, durante la prima ondata dell’emergenza sanitaria, che ancora oggi è diffusa e ci mette alla prova, avevamo deciso di rimandare l’Assemblea, prevista un anno fa, perché diverse associazioni diocesane non aveva ancora concluso il proprio percorso assembleare e non avevamo idea di quando sarebbe stato possibile svolgere i momenti elettivi locali. La scelta di allora è stata guidata dal desiderio di non lasciare indietro nessuno ma di provare a camminare come un’unica famiglia. 

Speravamo, forse con troppo ottimismo, che con il passare dei mesi la situazione di pandemia si sarebbe risolta e che avremmo potuto celebrare in presenza sia i Consigli regionali sia l’Assemblea nazionale, anche se con numeri più contenuti. 

Vedersi, incontrarsi alle Domus, riallacciare relazioni con amici proveniente da tutte le diocesi d’Italia ha sempre rappresentato un valore aggiunto inestimabile di ogni appuntamento triennale. Ma di fronte alla situazione che stiamo attraversando, Presidenza e Consiglio nazionali si sono a lungo interrogati  su cosa sarebbe stato possibile fare e su cosa sarebbe stato meglio per l’associazione in questo tempo. Nonostante il desiderio di provare anche solo a immaginare un’assemblea in presenza, pur con le restrizioni necessarie, in quest’ultimo periodo ci siamo resi conto che Covid-19 non avrebbe reso possibile un momento come quelli a cui siamo abituati. Da qui la scelta di incontrarci in modalità digitale, progettando un’assemblea diffusa, cioè con un programma scandito in più giorni e al tempo stesso più accessibile a chi non è delegato dalle associazioni diocesane a partecipare.

Arriverà così a compimento il cammino assembleare interrotto un anno fa, all’inizio della pandemia, e ripreso con i Consigli regionali dal 6 al 20 marzo, anche questi svolti online. Le altre tappe fondamentali sono i Congressi nazionali del Movimento studenti e del Movimento lavoratori, in programma dal 16 al 18 aprile, per arrivare al fatidico 25 aprile, giorno in cui apriremo i lavori della nostra 17a Assemblea nazionale.

Ma come sarà l’Assemblea?

Immaginiamo che questa sia la domanda che si stanno facendo in molti: come si svolgerà un appuntamento che di solito vede un migliaio di delegati convergere a Roma? Ci saranno indicazioni tecniche nelle prossime settimane?

In questi mesi, con l’aiuto di tanti amici associativi che si occupano di comunicazione, informatica, mondo digitale, abbiamo ragionato – e tuttora stiamo procedendo – su come vivere on line un evento che per la nostra associazione aveva una ritualità carica di significati. Nelle prossime settimane saremo in grado di fornire tutte le indicazioni tecniche per collegarsi e seguire i vari momenti dell’assemblea e ai delegati invieremo anche le credenziali necessarie per votare ed eleggere i membri del nuovo Consiglio nazionale, oltre che per lavorare sul documento assembleare. 

Inutile nasconderlo, ci troviamo di fronte a una sfida per la nostra associazione: il momento che ci apprestiamo a vivere non sarà paragonabile a un’assemblea in presenza, sarebbe sbagliato immaginarlo così. Meglio anzi prepararci per valorizzare al meglio le potenzialità che ci offrono gli strumenti digitali attraverso i quali interagiremo. I lavori assembleari prenderanno vita grazie a un programma di conference call adeguato alle nostre esigenze: potremo vederci solo attraverso lo schermo di un computer, e questo rappresenta un limite, ma il programma dell’intera settimana assembleare sarà caratterizzato da momenti informali, in cui i delegati potranno conoscersi, confrontarsi, interagire tra loro, magari di fronte a un caffè virtuale, per recuperare così il valore aggiunto delle relazioni. 

L’Assemblea nazionale sarà un’occasione da non perdere per la nostra associazione: dai lavori  usciranno le priorità e le sfide che l’Ac dovrà affrontare nei prossimi anni e bisognerà sfruttare tutte le potenzialità degli strumenti tecnologici per favorire il confronto, lo scambio e la partecipazione attiva di tutti. Inoltre anche chi non sarebbe stato a Roma come delegato potrà respirare l’atmosfera assembleare, grazie ad una serie di appuntamenti aperti a tutti: momenti di preghiera e non solo in cui soci di Ac e altri amici potranno guardare al futuro dell’associazione e del Paese, con coraggio, passione e creatività.

Da Segno nel mondo (2/2021)